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Alessio Brusadin il Maestro del “Chutney”

Il Maestro del “chutney” (ma anche delle confetture, delle marmellate, dei ragù e dei liquori)

Quattro giorni di vacanza di cui uno di lavoro, ecco come rispondo a chi mi domanda:” Allora, come sono andate”?

Alla milanese imbruttito:”Tri diOggi, incoeu e duman” (incoeu vuol dire oggi in milanese)

Negli anni ’70 non c’era tempo di fare tre giorni di vacanza nel fine settimana per cui due giorni diventavano tre  con il gioco di parole. Praticamente i papà arrivavano in Liguria il sabato pomeriggio tardi, restavano la domenica e il lunedì mattina erano al lavoro alle 7.00. Tri di.

Proprio il primo giorno di vacanza dedicata al Friuli-Venezia Giulia (ma Venezia è in Veneto) partendo dalla bassa, dalla piana, prendo appuntamento per visitare la azienda di Alessio Brusadin. Incontro uno chef pluripremiato che ha lavorato prevalentemente nei ristoranti degli hotel 5 stelle di Londra, anche con Gualtiero Marchesi, fino a fondare la sua catena di ristoranti sempre nella capitale inglese.

Torna in Italia e come chef lavora in ristoranti prestigiosi tra il Trentino e l’Alto Adige. Da qualche anno è rientrato nella regione nativa e con grande sapienza ha cominciato a racchiudere i sapori della frutta e della verdura italiana in favolose conserve in vaso. A Brugnera Brusadin mi accoglie a suon di cucchiaini di assaggio, toccando tutti i sapori, dal dolce al salato bilanciando acidità e amaro. Sembra un direttore di orchestra che una volta elencati gli ingredienti, li richiama come se fossero le sezioni strumentali e li fa suonare. Nella tua bocca inizia una musica, e ti trovi in armonia estasiato e soddisfatto da ognuna delle sue creazioni.  I vasetti di Brusadin sono opere di alta cucina, e lui stesso dice “creo queste confetture come se stessi creando un piatto”.

E questa con cosa la abbineresti? Una risposta non basta e tante non sono sufficienti, la più facile…Tutto!

Assaggiando  le ricette di Brusadin, capisci che potresti abbinarle a tutto. Sono complesse e suggestive, a volte con tre ingredienti, ti lasciano lo spazio per nuovi abbinamenti che ti conducono a sapori mai provati. Non sono invadenti, sono arricchenti, una bacchetta magica per trasformare i tuoi piatti, ma si esprimono anche semplicemente sopra una fetta di buon pane e burro.

Mi mitraglia di assaggi, quando sembra si sia calmato, riparte e ne tira fuori altre due composte sempre buonissime e sorprendenti. Riconosci la “frutta ingrediente” ma soprattutto capisci che una frutta così non l’avevi mai mangiata. Cioè, riconosci la pera o l’arancia, ma quella pera e quell’arancia così buona non hai mai avuto la fortuna di trovarla. Questo è forse il segreto di Alessio, cercare la migliore frutta e la miglior verdura e saperne estrarre il gusto, il nettare e chiuderla in vaso di vetro. All’apertura di quel vaso c’è ancora tutto quel gusto come se fosse frutta fresca. Godimento puro per le nostre papille gustative.

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